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Il Nuoto

Il nuoto rappresenta una parte insostituibile della mia vita.
Sono entrato la prima volta in acqua, ormai 60 (sessanta) anni fa, in un giorno di marzo del 1962 nella piscina pensile del Foro Italico a Roma, allievo del Centro Addestramento Nuoto della Federazione Italiana Nuoto. Avevo poco più di otto anni, sicuramente meno precoce dei bambini di qualche anno dopo che avrebbero iniziato a nuotare quasi in fasce. Però in quegli anni lo sport non era così diffuso, le piscine si contavano sulle dita di un mano e i genitori “illuminati” erano pochi. Papà era giudice di nuoto dal 1940,con un passato di mezzofondista nell’atletica leggera e per fortuna mia e di mio fratello pensò bene di portarci in piscina. Tra l’altro sfidando gli anatemi del mio pediatra che non vedeva di buon occhio il mio contatto con l’acqua. Come molti dei genitori degli atleti di ieri e di oggi, papà e mamma si sono prodigati e hanno fatto sacrifici affinché noi figli potessimo praticare l’attività sportiva, quale che fosse (dopo il nuoto passai al pentathlon moderno e mio fratello Fabio ai tuffi) e a loro siamo entrambi immensamente grati. Hanno seguito il nostro impegno, incoraggiandoci, rincuorandoci nei momenti difficili ma senza mai sostituirsi ai nostri istruttori o allenatori e lasciandoci sempre liberi nelle nostre scelte. Questa libertà ha fatto sì che non mi sottoponessi in gioventù ad allenamenti massacranti (e non ottenessi ovviamente risultati eclatanti) ma mi ha permesso di non soccombere alla nausea da cloro. Tant’è che non ho mai perso negli anni il piacere di nuotare. Quando la Federazione ha varato il settore master mio fratello ed io siamo stati tra i primi a farne parte (era il 1984). E il divertimento è sicuramente aumentato: gli allenamenti e le trasferte per le gare hanno assunto un aspetto ludico e coinvolgente senza perdere però quel pizzico di stimolante agonismo. Ho affrontato le gare in acque libere dove la libertà e la sensazione di spaziare nell’infinito raggiunge il suo massimo livello. Negli anni sono arrivate anche soddisfazioni e medaglie; partecipazioni a campionati italiani, europei e mondiali.  E anche qualcosa di più. Ma, da sempre, la sfida più importante resta sempre quella con me stesso. Sapere accettare l’età che avanza e i riscontri cronometrici che cambiano impietosamente. Ma il piacere catartico di tuffarmi, percepire ancora una volta l’acqua avvolgermi e pulire corpo, mente e anima è una sensazione irrinunciabile. E da quel giorno di marzo del 1962 sto ancora…nuotando